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Ha un richiamo tutto settempedano la mostra “Tesori nascosti di Brera: tarocchi del XV secolo”. L’esposizione, a cura di Laura Paola Gnaccolini e ospite presso la pinacoteca di Brera fino al 17 febbraio 2013, focalizza l’attenzione sui tarocchi Sola Busca e la cultura ermetico-alchemica tra Marche e Veneto alla fine del Quattrocento. Nata dopo l’acquisto da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del più antico mazzo di tarocchi italiano completo - che è anche il più antico esistente al mondo, il mazzo Sola Busca, la mostra intende presentare questa importante acquisizione al grande pubblico, indagandone per la prima volta in maniera approfondita il contesto culturale e le possibili fonti, la complessa iconografia, arrivando così anche a precisarne la datazione e a identificare l’artista che lo ha realizzato e l’umanista che ne ha suggerito l’iconografia, ovvero il settempedano Ludovico Lazzarelli, figura molto complessa di poeta e filosofo, conoscitore del greco e dell’ebraico, di alchimia e cabala (in anticipo su Pico della Mirandola), che visse a lungo nella Roma di Papa Sisto IV e poi a Napoli presso re Ferdinando d’Aragona. Lazzarelli viene considerato dagli studiosi uno dei massimi esponenti della corrente umanistica dell’ermetismo cristiano, che mirava al raggiungimento di una conoscenza superiore grazie alla fusione di fonti classiche, ermetiche e cristiane. In mostra viene presentato anche il manoscritto pergamenaceo di Lodovico Lazzarelli “De imaginibus deorum gentilium”, composto da 28 carte con 15 disegni a penna del sec. XV, conservato nella biblioteca comunale "F.Antolisei" di San Severino Marche. “Di Ludovico Lazzarelli – ricorda l’assessore comunale alla Cultura, Simona Gregori - si conoscono diverse opere poetiche, di circostanza, egloghe, trattati scientifici in versi e un “De fasti christianae religionis” conservato alla Biblioteca Vaticana. Fu anche autore di un famoso poemetto didascalico sul baco da seta, il “Bombyx” si cui se ne conserva una copia sempre nella Biblioteca Antolisei. Nel 1471, trovandosi a Venezia per insegnare lingua greca, acquistò presso un libraio un ciclo di immagini di cui si servì per comporre un poemetto in distici elegiaci il “De imaginibus deorum gentilium” dedicato, nella versione definitiva, al duca Federico di Montefeltro (da cui ricevette in dono 50 ducati d'oro ed un mantello). Tale opera costituisce un importante documento dell'interesse nel '400 verso la mitologia pagana e l'astrologia nella poesia e nell'arte, con i poemi più illustri della classicità riscoperti dopo l'età medievale. L'opera è una sorta di libro figurato, dove il legame fra testo ed immagini risulta strettissimo. Dalle prime fonti biografiche si apprende che il Lazzarelli, dopo aver acquistato una copia del ciclo dei tarocchi del Mantegna, trasse da esso lo spunto per una composizione letteraria. Nel '500 i tarocchi del Mantegna, nelle lunghe serate a corte ebbero un ruolo legato soprattutto alla sfera intellettuale e vennero utilizzati per eseguire giochi di abilità verbale. Ogni giocatore, tirando a sorte una o più carte, doveva comporre una sentenza od un motto ispirati alle figure delle carte che aveva in mano oppure ad altri vari giochi (nell'uso ferrarese anche a personaggi contemporanei, uomini o dame che godevano di particolare fama). Nell'opera del Lazzarelli invece, la stretta connessione tra iconografia e astrologia costituisce forse una delle primissime testimonianze di associazione dei tarocchi con il destino degli uomini. L'opera infatti appartiene stilisticamente ad un genere didascalico-astrologico e va letta alla luce del suo significato mistico dato che la poesia, attraverso le immagini, ha il potere di far comprendere ed interpretare sia il mondo celeste che la realtà terrena stimolando il giocatore a percorrere una via ascendente verso la perfezione morale. Dell'opera è stata avanzata un'interpretazione in chiave ermetica che però non ha riscontro né letterale né filosofico dato che il Lazzarelli di tali studi se ne occuperà negli anni successivi”.
Comunicato Stampa
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