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Tolentino, martedì 13 dicembre 2011
“Ricatto allo Stato: il ‘41 bis’, le stragi mafiose, la trattativa tra Cosa Nostra e le istituzioni”

Venerdì 16 dicembre, alle ore 21,15, presso la Sala Nerpiti di Palazzo sangallo, a Tolentino si terrà l’incontro su “Ricatto allo Stato. Il ‘41 bis’, le stragi mafiose, la trattativa tra Cosa Nostra e le istituzioni”.
L’incontro, promosso dal Comune di Tolentino, Assessorato all’Istruzione, in collaborazione con “Agende Rosse”, “Antimafia 2000”, “La Bottega del Libro”, “La Città del Sole” e “19 luglio 1992”, si colloca nel programma di interventi avviati dal Comune nel campo della promozione della educazione alla legalità.
Alessandro Bruni (psicologo, criminologo, vice sindaco) e Ismaele Vipera introdurranno gli interventi di Sebastiano Ardita (Sostituto procuratore Direzione Distrettuale Antimafia di Catania; già Direttore Generale Detenuti e Trattamento del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia) e di Giovanna Maggiani Chelli (Associazione tra i familiari delle vittime della strage di Via dei Georgofili).
L’incontro sarà moderato da Anna Alessia Petrozzi, redattrice di Antimafia 2000.
Il recente libro di Sebastiano Ardita “Ricatto alla Stato” permetterà una analisi degli strumenti legislativi messi in atto, dal 1992 ad oggi, per contrastare la mafia.
Ricostruendo le mosse fatte da uomini di governo e magistrati, la vita e il clima degli istituti penitenziari, il dibattito e le obiezioni sul carcere duro (“41bis”), vengono aggiunti elementi fondamentali alla questione del supposto cedimento delle istituzioni e dei rapporti fra mafia e politica. Il “41 bis” è un articolo dell'ordinamento penitenziario concepito da Giovanni Falcone per isolare i boss che dalle prigioni continuano a esercitare il loro potere criminale. Le regole del regime speciale per i mafiosi in carcere (divieto di parlare con altri detenuti e di usare il telefono; divieto di ricevere dall’esterno pacchi e denaro; controllo della corrispondenza; esclusione da ogni attività comune) vengono fissate la notte del 19 luglio 1992, poche ore dopo la strage di via D'Amelio. Il “41 bis” diventa negli anni, l’oggetto di un ricatto di Cosa Nostra allo Stato e mentre la mafia dissemina di bombe il Paese e manda avvisi inquietanti, la risposta delle istituzioni diventa incerta, se non ambigua: i penitenziari sulle isole vengono smantellati, le richieste di prorogare il regime speciale accantonate. Davvero lo Stato si è piegato alle minacce dei padrini? Si può ipotizzare una trattativa con la Cupola?
Su questi ed altri interrogativi Sebastiano Ardita che fino a pochi giorni fa ha diretto l’ufficio che si occupa della gestione dei detenuti e Giovanna Maggiani Chelli portavoce della Associazione tra i familiari delle vittime della strage di Via Georgofili offriranno importanti contributi per capire sempre meglio la storia degli ultimi anni.
“Dopo gli incontri con Ingroia, Genchi, Nicaso, Borsellino e Imposimato si consolida l’impegno nel campo dell’educazione alla legalità con l’incontro con Ardita e si costituisce di fatto a Tolentino - dichiara il vice sindaco Alessandro Bruni - un vero e proprio laboratorio permanente sulla legalità grazie alla collaborazione di Agende Rosse”.

Comunicato Stampa

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