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In riferimento all’articolo dello scorso 4 dicembre 2011 comunico che “non c’è alcun dietrofront” sulla pista ciclabile, anzi si stanno definendo interventi che possono avere una ricaduta positiva anche sulla pista ciclabile. Ovviamente si sta lavorando ad un progetto complesso in quanto ha un impatto sulla città a causa delle modifiche della viabilità; comunque, si sta procedendo come previsto e valutando tutti gli aspetti che la sperimentazione ha evidenziato ed ulteriori contributi arrivati anche in questi giorni. La fase di ascolto è stata sempre continua anche se non ha potuto accogliere tutte le osservazioni, ma sicuramente, ad esempio, verrà riorganizzata piazza Marconi come proposto. Va ricordato che la sperimentazione ha offerto valutazioni positive sulla sostenibilità della nuova viabilità attraverso i diversi soggetti coinvolti (Servizio Ambiente, Polizia Municipale, Tecnico incaricato). Per intervenire con il massimo scrupolo si svolgono incontri periodici con i tecnici e si sta valutando la possibilità di far coincidere il consolidamento della pista in viale Matteotti già deciso e deliberato con la recente possibilità di intervenire - come necessario - su tutto il viale Matteotti (sistemazione marciapiedi, asfalto, ecc.). L’intenzione a cui si fa riferimento nell’articolo è appunto quella di programmare i lavori in modo tale che il consolidamento della pista ciclabile sia coordinato con la sistemazione di Viale Matteotti che oggi è in fase di definizione evitando così di intervenire due volte su uno stesso tratto. E’ sbagliato, quindi, titolare “la pista troncata a metà” (tra l’altro viale Matteotti è solo qualche centinaio di metri su circa 3 chilometri e 337 metri di pista), in quanto si sta pensando solo di organizzare i lavori in modo diverso e migliorare, dopo anni, un importante viale della nostra città. Ricordo che la scelta di intervenire sulla mobilità sostenibile è una scelta strategica che guarda al presente e al futuro della nostra città: si sta lavorando ad una vera e propria Rete Urbana Ciclabile e l’espressione “Tolentino metrobike” vuole trasmettere questa idea. Non si tratta di fare calcoli elettorali, ma di lavorare per il bene comune ed oramai in Italia ed in Europa tutti si impegnano per favorire la mobilità pedonale e ciclabile. Abbiamo chiesto in questi mesi ai cittadini di avere pazienza e ci siamo più volte scusati per le difficoltà create poiché vogliamo raggiungere obiettivi importanti: rendere più vivibile la città, promuovere i legami sociali, tutelare l’ambiente, riducendo le emissioni delle polveri sottili, migliorare la salute attraverso il movimento fisico. Usare meno l’auto privata, andare al lavoro con mezzi pubblici o con altri colleghi (auto in condivisione) quando ciò è compatibile con i propri impegni; andare a piedi o in bicicletta per spostamenti a corto raggio; promuovere l’intermodalità; combattere l’abitudine di parcheggiare “dentro” i luoghi di destinazione sono azioni che possono contribuire una nuova idea di città che guarda al futuro. Promuovere la “mobilità sostenibile” è una questione culturale, di abitudini e stili di vita: il progetto in corso cerca di dar vita ad una "infrastruttura culturale" e non solo ad una "infrastruttura tecnica" (la pista). “La bicicletta – come sostiene Marc Augé - diventa il simbolo di un futuro ecologico per la città di domani e di un’utopia urbana in grado di riconciliare la società con se stessa”.
Alessandro Bruni
Comunicato Stampa
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