Dai maestri della pittura settempedana, e non solo, ai geni dell’astrattismo. Palazzo Manuzzini, una delle dimore più belle della città di San Severino Marche, in questa estate 2011 è divenuto luogo di incontro e di confronto per il mondo della cultura. Appassionati e critici si sono dati appuntamento qui per l’apertura della mostra “Astrazione Fatale”, promossa dal Comune e dall’associazione culturale Don Quijote e dedicata proprio al mondo dell’astrattismo. L’esposizione, visitabile fino al 7 agosto anche se il successo di pubblico fa già prevedere uno slittamento di date, presenta l’opera di diciotto maestri conosciuti a livello europeo, fra italiani ed olandesi. Nel percorso espositivo, una sorta di viaggio proiettato nel futuro, sono presentate le sculture del settempedano Fabrizio Savi, e poi i capolavori di molti marchigiani come Sandro Bartolacci ed Alessandro Miola, e ancora Fabio Zeppa, Ali Rashid, Claudio Fazzini, Toon Denheijer, Peter Schenk, Gitta Pardoel, Raffaele Iommi, Paolo Sistilli, Giorgio Damiani, Denis Moriconi, Marco Salusti, Sauro Cecchi, Maela T e Michele Egidi. La mostra, chiusa il lunedì, si può visitare negli altri giorni della settimana dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Interessante il catalogo che l’accompagna, totalmente gratuito, e che presenta la riproduzione fotografica di una singola opera per ciascun artista insieme ai testi dei critici d’arte Dick Adelaar, curatore del Central Museum di Ultrecht, e Fabio Tedeschi.
“Questa rassegna collettiva – spiega proprio Tedeschi – intende rispecchiare, anche se non in modo esaustivo, una condizione di lavoro in ambienti diversi e distinti fra loro, un modo di essere nell’attuale panorama artistico europeo dell’ultima generazione di pittori e scultori, messi a confronto fra loro, ma anche con i grandi Maestri fondatori dell’astrattismo e dell’informale in Europa. Il fondatore dell’astrattismo fu Kandinskij che, dal 1900-1911, per primo tagliò con l’arte che rappresentava l’oggetto. La composizione, nell’astrattismo, non si rivolge all’oggetto ma alla realtà interiore, non visibile quindi e non riconducibile a forme conosciute. Dall’analisi delle opere di questa rassegna si desume un accentuato richiamo agli scarabocchi, alle macchie di colore ed alle composizioni astratte del movimento Blaue Reiter ed una notevole influenza subita dal movimento astratto informale che, sotto l’ascendente delle due teorie filosofiche della fenomenologia e dell’esistenzialismo, apportò una vera rivoluzione del gusto nelle arti figurative dei primi anni ’40”.
Il “viaggio” nelle segrete stanze di palazzo Manuzzini inizia a piano terra con le diverse categorie di tendenza dell’Astrattismo - astrazione lirica, metafisica della materia e spazio, barocco insiemi sta, spazi ipergrafici, spazi generalizzati e strutture ripetitive – e prosegue nel piano superiore dove si resta rapiti dal fascino delle magiche stanze della pinacoteca civica “Padre Tacchi Venturi” dove sono conservati pregevoli gioielli del passato. Fra i sostenitori dell’iniziativa figurano l’associazione I Tesori di San Severino, San Severino Gourmet, Tesorandia, Marmi Paradiso, MercantArt by Degiart, panificio pasticceria Allegretto, bed & breakfast Le Terrazze, vini Santa Liberata.

Comunicato Stampa