|
Quanto pubblicato dal Corriere della Sera nei giorni scorsi e riferito all’amianto ed alla relativa mappatura e ripreso dalla Minoranza, per quanto concerne Tolentino, non risponde a verità. Infatti fin dal 2002 l’Amministrazione comunale ha provveduto a formare i propri dipendenti dell’Ufficio Ambiente con specifici corsi di formazione, promossi dalla Regione Marche, per favorire l’attività di censimento e di informazione. Proprio il censimento è stato attivato nel 2003 ed ha interessato, come stabilito dalla normativa, tutti gli edifici pubblici di proprietà o comunque ad uso pubblico. Nello stesso anno l’amianto è stato rimosso, dove presente, in maniera sicura, dalle scuole (asili, villaggio scolastico, palestre, ecc.) dal tetto di Palazzo Sangallo, dalla Bocciofila, dall’ex vivaio comunale e dalla copertura degli stabili dell’ex piscina comunale ubicata nelle vicinanze del lago delle Grazie. In alcuni casi si è anche provveduto a rimuovere e sostituire con nuovi materiali, come il parquet, i pavimenti in “vinil-amianto”. Sempre nel 2003 e nel 2004 è stato attivato lo Sportello Informativo Amianto, un servizio affidato ad una specifica professionalità esterna alla struttura comunale che era a servizio dei cittadini per garantire una corretta informazione a tutti coloro che sono interessati da questa particolare problematica, Sportello ancora attivo presso l’Ufficio ambiente comunale per consulenze gratuite. Inoltre sono stati promossi anche diversi momenti formativi e convegni a cui hanno partecipato liberi professionisti, imprese, amministratori di condominio e tecnici comunali. Quindi per quanto di propria competenza, anche in confronto di altre realtà, il Comune di Tolentino è assolutamente all’avanguardia ed ha provveduto secondo normativa, tanto che molto spesso si trova a smaltire, a proprie spese, piccoli abbandoni di amianto che rimosso, non viene smaltito nella giusta maniera dai cittadini. Va ricordato, ancora una volta, che l’unico obbligo che impone l’attuale normativa è quello di valutare lo stato di conservazione dei materiali contenenti amianto e successivamente, in caso di necessità, i privati devono presentare un piano di lavoro dove vengono indicati gli interventi di bonifica. Va anche ricordato che gli uffici competenti comunali, insieme agli altri enti preposti, Asur e Arpam, verificano periodicamente la situazione, effettuando sopralluoghi per le analisi dello stato di conservazione e spesso sono intervenuti con ordinanze che obbligano i proprietari privati al risanamento. Infine va precisato che attualmente a Tolentino è presente, in quantità al di sotto della media provinciale, ad esempio più bassa di Treia, solo ed esclusivamente eternit non friabile e quindi non pericoloso per la salute umana e come confermato dalla Direzione aziendale dell’Asur n. 9 non esiste nessun “allarme amianto” e che non ci sono patologie sicuramente causate da malattie conseguenti dall’effetto cancerogeno dell’amianto. Forse la giusta chiave di lettura è quella che il Comune di Tolentino è tra i pochi in Italia ad aver operato nel rispetto delle norme, attivando sia il censimento che le operazioni di bonifica e il relativo smaltimento in sicurezza. Pertanto informazione corretta, controlli e verifiche periodiche, bonifica degli edifici comunali, corretta informazione continua. Quindi nessun ingiustificato allarmismo, perchè su questi argomenti non si scherza e non si devono fare facili e pretestuose strumentalizzazioni politiche, ma fatti concreti nel rispetto della salute pubblica e dei cittadini.
Comunicato stampa
Torna all'elenco delle news>>>
|