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Tolentino, giovedì 11 gennaio 2007
LA TRADIZIONALE BENEDIZIONE DI S. ANTONIO AGLI ANIMALI

Domenica 14 gennaio si terrà in piazza della Libertà di Tolentino la tradizionale benedizione di S. Antonio, protettore di tutti gli animali.
L’iniziativa, che si svolge oramai da diversi anni, è promossa dall’Associazione Ippica tolentinate
“I Cavalleggeri”.
Sono attesi in piazza oltre cento cavalli oltre a cani, gatti e animali di ogni specie che saranno accompagnati dai loro padroni.
Il programma prevede, per coloro che arriveranno a cavallo, il ritrovo, alle ore 9.30, presso il parcheggio della Piscina comunale di Tolentino, in zona Sticchi. Alle ore 10 verrà servita a tutti i partecipanti una colazione. Alle ore 10.30 partenza del corteo a cavallo per raggiungere piazza della Libertà. Alle ore 11, ritrovo e benedizione degli animali.
Inoltre per tutti coloro che vorranno fermarsi a Tolentino per il pranzo, l’Associazione “I Cavalleggeri” ha previsto, presso un locale ristorante, un momento conviviale alle ore 13: per partecipare bisogna prenotarsi telefonando ai numeri 338.9905796 o 329.9753653.
Alla manifestazione parteciperà anche l’associazione cinofila di agility dog di Castelraimondo “Lupo Alberto”.
La festa di Sant'Antonio abate, celebrata ogni anno il 17 gennaio, era in passato una delle ricorrenze più sentite nelle comunità contadine. Anche oggi è piuttosto diffusa, soprattutto nelle zone rurali e nei paesi della provincia dove le tradizioni sono molto più radicate che nelle grandi città. Nella cultura popolare, Sant'Antonio abate veniva raffigurato con accanto un porcellino; i contadini, per distinguerlo dall'altro Antonio, quello comunemente detto da Padova (e che invece è di Lisbona), lo chiamavano infatti Sant'Antonio del porcello; spesso era rappresentato con lingue di fuoco ai piedi e aveva in mano un bastone alla cui estremità era appeso un campanellino; sul suo abito spiccava il tau , croce egiziana a forma di "T", simbolo della vita e della vittoria contro le epidemie - cosa a cui sembra alludere anche il campanello, che era utilizzato appunto per segnalare l'arrivo dei malati contagiosi. I riti che si compiono ogni anno in occasione della festa di Sant'Antonio sono antichissimi e legati strettamente alla vita contadina e fanno di Antonio abate un vero e proprio "santo del popolo". Egli è considerato il protettore per eccellenza contro le epidemie di certe malattie, sia dell'uomo, sia degli animali. E' infatti invocato come protettore del bestiame (che durante la festa viene benedetto), dei porcai, dei macellai e dei salumieri e la sua effigie era in passato collocata sulla porta delle stalle. Lo scorso anno hanno partecipato alla benedizione mucche, pecore, conigli, piccioni, cani, gatti, uccellini, pappagalli, merli, piccoli criceti, animali esotici come l’iguana e persino pesci rossi nelle loro bocce di vetro, tutti ornati con fiocchi rossi e cappottini all’ultima moda. Ma i veri protagonisti sono stati gli oltre cento cavalli provenienti da tutta la provincia e che sono arrivati in città su invito dei Cavalleggeri di Tolentino. Hanno sfilato stupendi esemplari arabi, inglesi, italiani, andalusi, appaloosa, cavalli altissimi e pony, tutti fieri delle loro bardature “a festa” o del calessino che trainavano.


Comunicato Stampa

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