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Tolentino, lunedì 4 luglio 2005
MARTEDI’ 5 LUGLIO,A TOLENTINO, RIAPRE IL MUSEO DEL SANTUARIO




Un nuovo allestimento e tante scoperte nel percorso museale della Basilica di San Nicola
Continuano le iniziative, a Tolentino, promosse in occasione del VII Centenario della Morte di San Nicola: dopo i primi convegni, le celebrazioni, la pubblicazione del primo dei tre volumi iconografici e l’inaugurazione della mostra presso il Braccio di Carlo Magno in Vaticano, martedì 5 luglio, alle ore 18, riapre al pubblico il Museo del Santuario di San Nicola con un nuovo allestimento e percorso museografico. Si tratta di un evento di grande importanza per la Città di Tolentino, per la comunità agostiniana e per il sistema museale marchigiano: il museo infatti è collocato all’interno dello storico Complesso conventuale di San Nicola, struttura prestigiosa che vanta secoli di storia e di cultura religiosa tutt’oggi animata dalle molteplici iniziative, a pochi passi dal celebre Cappellone con affreschi trecenteschi, della Basilica dedicata al santo e della biblioteca. Finanziato grazie al Fondo europeo di Sviluppo Regionale e dello Stato nell’ambito del Docup Obiettivo 2 2002-2006, il Museo del Santuario di San Nicola racchiude opere di grande importanza per la storia dell’arte, dell’oreficeria e della ceramica e molti ex voto che narrano le doti taumaturgiche del santo e la gratitudine tributatagli dai fedeli lungo i secoli per mezzo di questa espressione di devozione. Questi ricchi contenuti sono ora esposti e articolati sulla base di un nuovo e moderno percorso museografico comprensivo di uno spazio appositamente dedicato ai servizi di accoglienza, con bookshop e guardaroba.
Il nuovo museo è frutto del lavoro congiunto di Gianfranco Ruffini, responsabile del progetto di allestimento, di Maria Giannatiempo Lopez della Soprintendenza per il Patrimonio Storico artistico e di Marta Paraventi del Servizio Cultura della Regione Marche con la collaborazione di giovani laureati in beni culturali.
I lavori di ristrutturazione sono durati due anni: dopo una capillare inventariazione preliminare delle opere con relativa campagna fotografica, il gruppo di lavoro ha iniziato a lavorare sia sul nuovo ordinamento, concordato con l’Amministrazione Comunale e la comunità agostiniana, che sulla scelta dei criteri per il nuovo allestimento, ivi compresi il rivestimento del pavimento, le vetrine e gli apparati illuminotecnici. Il tutto tenendo presente che il museo prima di essere un contenitore di opere d’arte, è una attuale e concreta testimonianza della vita religiosa della comunità che vi abita nonché espressione di una devozione secolare nei confronti di San Nicola.
La grandiosa sezione delle opere d’arte racchiude tra gli altri il celebre gruppo ligneo raffigurante la Natività attribuito al Maestro dei Magi di Fabriano e la monumentale pala di Marchisiano di Giorgio, già nell’altare maggiore della basilica, realizzata tra il 1518 e il 1526: l’opera di proprietà della Galleria Nazionale di Arte Antica di Roma, è stata gentilmente concessa in deposito e potrà essere ammirata fresca di restauro insieme alle altre parti di cui era composta, ovvero la lunetta e la cimasa. Nel percorso storico artistico, accanto ad altre opere significative come Le nozze Mistiche di Santa Caterina di Alessandria con San Nicola da Tolentino e Sant’Antonio da Padova di Simone de Magistris, opere caravaggesche e L’apparizione della Madonna di Loreto a San Nicola da Tolentino attribuito a Antonio Francesco Peruzzini, figura una piacevole sorpresa: un dipinto inedito raffigurante San Nicola da Tolentino riconosciuto e attribuito da Maria Giannatiempo López a Simone de Magistris. Le stanze presentano anche un insieme corposo di ex voto in argento tra i quali si ricordano San Nicola da Tolentino di Giuseppe III di Spagna, argentiere romano del XVIII secolo, e San Nicola appare a Marc’Antonio Colonna di ignoto argentiere del XVII secolo recante un’iscrizione con il nome del miracolato Colonna Dux Palleani et Tallecotii. Il corpus delle ceramiche è invece il frutto di una donazione al Comune di Tolentino, nel 1933, da parte del cardinale Tacci: tra i manufatti alcuni sono di Castel Durante, altri sono esemplari delle maioliche di Faenza, ceramiche di Savona, vasi da farmacopea e prodotti di arte abruzzese dei secoli XVII e XVIII.
Da non dimenticare oggetti preziosi e rari destinati all’arredo degli altari e necessari alla celebrazione liturgica: tra questi si annoverano reliquiari, pissidi, pannelli, busti come quello dell’orafo argentiere Stefano Lepre recante il ritratto di un San Nicola imberbe, realizzato nel XVIII secolo.



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