La casa editrice marchigiana Città Ideale, dopo le presentazioni tenutesi a Bologna, Roma, Parma, Ancona, Pescara, Jesi, Fermo, Milano ed in tante altre località, di romanzi scritti da grandi personalità del mondo letterario, accademico e scientifico, sabato 26 febbraio 2005, alle ore 17.30, a Tolentino, presso l’Auditorium della Biblioteca Filelfica, presenta il libro “La Felice Pianta” di Fabio Bertarelli.
In pratica si tratta di un romanzo storico ambientato a Jesi nel triennio giacobino con riferimenti storici rigorosi, che ricostruisce fedelmente l’epoca nel quale è stato contestualizzato, dovuti alla ricerca attenta dell’autore, con una storia d’amore appassionante di tipo manzoniano.
“La Felice Pianta” è un romanzo di facile lettura, avvincente per i suoi contenuti che colgono l’essenza dell’aspetto socio-economico, umano e delle atrocità perpetrate dal potere dominate dell’epoca.
Il libro ha già ottenuto un grande successo di critica ed è molto apprezzato nel mondo accademico.
L’autore, Fabio Bertarelli, jesino doc, ha già registrato consensi di critica e di pubblico anche con altre pubblicazioni ed in particolare, ha ottenuto successi con le sue commedie che sono state rappresentate nei teatri di diverse località italiane.
Alla presentazione interverranno: Luciano Ruffini, Sindaco di Tolentino, Paolo Scisciani, Presidente dell’Associazione Tolentino 815, l’autore Fabio Bertarelli, Antonio D’Isidoro, docente dell’Università di Macerata e l’editore Giuliano Persichini.
A coordinare sarà il giornalista Luca Romagnoli.

Sinossi del romanzo “La felice Pianta”
Durante la predica quaresimale nella chiesa di San Pietro, Alberto giovane avvocato di buona famiglia con una promettente carriera, nota una bellissima ragazza, Teresa, di cui si innamora perdutamente. La loro storia d’amore sarà segnata da una serie di imprevedibili ed a volte, drammatici eventi che metteranno i due giovani a dura prova.
Siamo alla vigilia della prima campagna napoleonica in Italia ed i fermenti degli ideali della rivoluzione francese infiammano gli animi di molti intellettuali, tra cui Alberto ed i suoi amici che preparano il terreno per le truppe francesi nella città e l’avvento della democrazia.
La conquista del potere da parte della Municipalità giacobina, culminata con l’innalzamento in piazza della “Felice Pianta”, ossia dell’albero della libertà, accende nel popolo grandi speranze nel nuovo corso.
Quando però lo scontro con la dura realtà quotidiana di miseria e di oppressione semina negli animi la delusione ed acuisce i conflitti sociali, l’uragano della guerra tra francesi ed insorgenti, si abbatte sulla città portando un turbine di efferate violenze.
Anche Alberto e Teresa si trovano ad affrontare drammatiche circostanze pagando, ciascuno, un altissimo prezzo.
Passata finalmente la tempesta i due giovani, come gli altri cittadini segnati da lutti e rovine morali e materiali, devono fare appello a tutte le loro energie ed al confronto di una rinnovata fede per trovare la forza necessaria con la quale cominciare a ricostruire la loro vita futura.