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Provincia di Macerata, lunedì 5 luglio 2004
LOTTA AGLI INCENDI BOSCHIVI: 18 ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO IMPEGNATE NEL PIANO DI PREVENZIONE PREDISPOSTO DALLA PROVINCIA DI MACERATA

Ha preso avvio il Piano provinciale 2004 per la lotta agli incendi boschivi. Coordinato dal servizio di Protezione civile della Provincia, il programma di prevenzione proseguirà per tutta l’estate. Oltre al Corpo forestale, ai Vigili del fuoco, alle Comunità montane, alla Prefettura e alla Regione Marche, collaborano numerose organizzazioni di volontariato operanti nel Maceratese.
Come in passato, infatti, il piano è impostato sul servizio spontaneo di centinaia di volontari che vigilano direttamente sul patrimonio boschivo montano, sia con il controllo visivo del territorio da alcuni punti di avvistamento ritenuti strategici, sia con pattugliamenti continui lungo le aree più a rischio.
Quest’anno, in particolare, partecipano alla realizzazione del piano i gruppi “Nae – Ekoclub” di Belforte del Chienti, “Assoprotection” di Macerata, “Ver Cb Delta” di Cessapalombo, “Arci - Prociv” di Civitanova Marche, “Cb Club Maceratese” di Macerata, “Associazione M. Peda” di Ussita, “Associazione Csm” di Porto Recanati – Castelfidardo, nonché i Gruppi comunali di Protezione civile di Matelica, Camerino, Pieve Torina, San Ginesio, Bolognola, Muccia, Serravalle di Chienti, Fiuminata, Camporotondo, Petriolo e Montecavallo. I loro volontari, affiancati da agenti della Polizia provinciale e dal personale delle Comunità montane, hanno già iniziato il controllo costante delle zone di Pian della Noce (in territorio di Montecavallo), Monte Cornaccione (Ussita), Monte Fiegni (Fiastra), Monte Castel Manardo (Bolognola), Pizzo di Meta (Sarnano), Monte d’Aria (Serrapetrona), Monte La Pereta e Monte San Vicino (San Severino Marche), Monte Vermenone (Sefro), Monte Calle (Matelica), Monte Sant’Angelo e Monte Moscosi (Cingoli), Riserva naturale di Abbadia di Fiastra (Urbisaglia-Tolentino).
Gli obiettivi fondamentali – come noto – sono quelli dell’immediato avvistamento di iniziali focolai di incendio e, quindi, dell’ottimizzazione dei tempi di pronto intervento. Ogni “squadra” in servizio nei punti di avvistamento è dotata di telefono cellulare, binocoli, bussole, radioricetrasmittenti, cartografie, documentazione fotografica panoramica della zona e altre indicazioni utili e attrezzature, mentre le unità mobili sono in condizione di intervenire per lo spegnimento di piccoli focolai di incendio. Le attività delle unità fisse e mobili sono coordinate dalla “centrale operativa” allestita presso il Settore Genio civile della Provincia e collegata con le sedi provinciali dei Vigili del fuoco e del Corpo forestale.



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