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La linea ferroviaria Civitanova-Albacina costituisce da oltre un secolo un essenziale servizio di trasporto pubblico. Tuttavia essa nei decenni più recenti è stata più volte in pericolo di soppressione, in quanto ritenuta economicamente passiva dall'ente ferroviario. Improduttiva, ma essenziale per un territorio già di per se svantaggiato sul piano delle infrastrutture viarie e di collegamento. Proprio l'elemento della "essenzialità", sostenuto in passato a spada tratta da Provincia e Comuni, è stato quello che ha permesso il mantenimento in esercizio della tratta: 87 km che, attraverso tutta la provincia di Macerata e risalendo due vallate, unisce la costa agli Appennini, quasi al confine con l'Umbria. La Provincia di Macerata ha assunto ora un'iniziativa per valorizzare la linea Civitanova-Albacina e dare in futuro ad essa un ruolo più significativo, sia per quanto riguarda il movimento passeggeri, sia per il traffico merci. La Giunta provinciale ha commissionato ad una società di ingegneria specializzata in materia di trasporti uno studio per il "miglioramento dell'offerta ferroviaria e per l'ottimizzazione dell'integrazione modale auto-treno-bus". "Pur non avendo una competenza diretta sull'esercizio ferroviario - ha chiarito l'assessore provinciale ai trasporti, Cesare Martini - abbiamo inserito la linea Civitanova-Albacina tra i servizi di mobilità essenziali nel nostro Piano provinciale di bacino del trasporto pubblico locale, recentemente approvato. E questo studio è uno dei primi passi verso la realizzazione di interventi concreti per il miglioramento dei trasporti sull'intero territorio maceratese". C'è da chiedersi perché una linea ferroviaria che tocca le realtà più significative dell'intera provincia, sia sul piano della popolazione, sia su quello dello sviluppo economico (Civitanova, Macerata, Tolentino, San Severino, Matelica) non abbia potuto sfruttare nel tempo tutta la propria potenzialità. Il ruolo della ferrovia è stato frenato sicuramente da alcune caratteristiche strutturali non più all'altezza della mobilità dei tempi moderni, ma anche da alcune carenze funzionali. "La Provincia - dice l'assessore Martini - ritiene che il rafforzamento del ruolo della ferrovia vada visto essenzialmente, anche se non esclusivamente, in funzione dell' integrazione con i servizi su gomma, in ambito urbano ed extraurbano. Interventi sull'infrastruttura (elettrificazione e moderni sistemi tecnologici) sono necessari, ma soprattutto occorrono interventi volti a perfezionare l'interscambio tra servizio ferroviario e servizio autobus nelle località servite direttamente dalla tratta Civitanova-Albacina". Lo studio affidato dalla Provincia dovrà suggerire interventi di miglioramento della "offerta treno", ma dovrà individuare anche i migliori "nodi di scambio" e prospettare le altre soluzioni di integrazione "rotaia-gomma" che potranno essere utili sia alla Regione Marche (competente in materia di servizi ferroviari regionali), sia ai Comuni per la revisione dei rispettivi Piani urbani del traffico. Il costo dello studio è stato valutato in 50 mila euro e dovrà essere pronto entro tre mesi.
Comunicato Stampa
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