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Provincia di Macerata, venerdì 11 aprile 2003
Completamento SS77

Le difficoltà, soprattutto quelle finanziarie, non piegano la ferma volontà di fare affidamento sul progetto di "Asse viario Marche Umbria e quadrilatero di penetrazione interna" per vedere realizzato il completamento della superstrada 77 Val di Chienti. E' quanto emerso dalla Conferenza provinciale delle autonomie locali (sindaci e presidenti delle Comunità montane) convocata dal presidente della Provincia di Macerata, Sauro Pigliapoco, per una informativa sullo stato delle procedure in atto. All'incontro erano presenti anche il sindaco di Foligno, Maurizio Solari, quale partner umbro direttamente interessato all'opera ed il vice ministro per l'Economia, Mario Baldassarri. Una presenza, quest'ultima, seppure inaspettata, quanto mai opportuna, non solo perché il rappresentante del Governo ha potuto chiarire alcuni aspetti del complesso iter previsto, ma anche perché ha potuto rendersi conto delle difficoltà che i Comuni del bacino territoriale interessato incontrano nel doversi esporre in un impegno finanziario spropositato rispetto alle loro forze. Senza contare, poi, difficoltà anche sul piano giuridico, che lo stesso vice ministro ha riconosciuto sussistere e che sono state demandate per una soluzione agli esperti del Ministero.
Le difficoltà derivano dalla "architettura" giuridico-finanziaria prevista dallo studio elaborato lo scorso anno da una società specializzata. In particolare "l'ipotesi di lavoro è fondata sulla possibilità di utilizzare parte dell'incremento di valore che si genera per effetto della realizzazione dell'infrastruttura viaria (non solo la 77, ma anche le intervallive) destinando tale incremento di valore al parziale finanziamento dell'opera stessa". In sostanza gli enti locali della Val di Chienti e degli assi intervallivi connessi dovrebbero far fronte a circa 95 milioni di euro utilizzando l'incremento del gettito ICI generato dai nuovi insediamenti nelle aree produttive, gli oneri di urbanizzazione, i ricavi derivanti da canoni di concessione. Introiti quindi derivanti da interventi urbanistici che si dovrebbero sviluppare a lato delle direttrici viarie sulla base di una programmazione sovraordinata agli strumenti urbanistici locali che, in mancanza di una legge che la preveda, potrebbe essere raggiunta solo attraverso un accordo tra tutti i Comuni interessati. Sul piano strettamente giuridico esiste la difficoltà per i Comuni di destinare gli introiti per ICI e oneri di urbanizzazione alla costruzione di opere pubbliche non proprie, in quanto la superstrada è un'arteria statale. Al di là di questo aspetto, non secondario e che il vice ministro Baldassarri si è impegnato ad approfondire, i numerosi sindaci intervenuti hanno fatto presente come l'onere finanziario, da sostenere per altro con introiti non certi nelle loro entità, se può apparire modesto rispetto al costo dell'intero investimento (circa 769 milioni di Euro), è enorme in rapporto ai bilanci dei singoli enti, quasi tutti Comuni con poche centinaia o migliaia di abitanti, spesso messi in crisi anche dalla necessità di far fronte a piccole spese di gestione dei servizi. Alcuni sindaci hanno proposto che lo Stato si accolli tutto l'onere finanziario, in "considerazione del credito che questa area delle Marche vanta per essere stata trascurata in passato", ma Baldassarri ha ribadito che il Governo ha basato tutto il suo programma infrastrutturale sulla partnership locale e privata".
Un confronto utile, quindi, in vista della costituzione del soggetto attuatore del progetto, società "consortile" o "per azioni" (anche questo un aspetto non secondario), perché "siamo giunti - ha detto il presidente Piagliapoco in chiusura - ad un punto in cui è necessaria una stretta finale".



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