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Il teatro nelle scuole superiori per avvicinare i giovani alla “cultura della diversità”. E’ questo, in sintesi, il progetto pedagogico e di formazione teatrale “L’arte dell’incontro” che, giunto alla terza edizione, ha coinvolto in questo anno scolastico oltre mille studenti (di almeno dieci nazionalità diverse) frequentanti il Liceo Scientifico di Civitanova, l’Ipsia di Corridonia, il “Pannaggi” di Macerata, il Liceo Classico e lo Scientifico di Tolentino, l’Istituto d’arte di Macerata e il Professionale per grafici di Civitanova Alta. Ora, concluso l’allestimento, come tradizione i protagonisti mettono in scena la loro rappresentazione. Lo spettacolo debutterà domani, 11 aprile (ore 10), e sarà replicato sabato 12 aprile (sempre alle 10) sul palcoscenico del “Lauro Rossi” di Macerata. L’iniziativa viene promossa dalle scuole in collaborazione con l’assessorato alle Politiche sociali e dell’Immigrazione della Provincia. “Credo molto in questa esperienza interculturale - sottolinea l’assessore provinciale Mauro Riccioni – perché coinvolge e integra gli studenti di altri Paesi. In tre anni il progetto ha dato buoni frutti. E’ cambiato molto l’atteggiamento di quei ragazzi che all’inizio del lavoro teatrale si sono avvicinati con distacco ai loro compagni di diversa nazionalità. Oggi, infatti, proprio grazie al coinvolgimento in queste attività scolastiche, appaiono più coesi fra loro, più maturi, pronti ad assimilare quella cultura della diversità che non può mancare ormai in una società chiaramente multietnica”. Il regista e direttore del progetto, Giorgio Felicetti, spiega il senso del percorso avviato nel 2001: “Attraverso la pratica teatrale si vuole allargare quella ormai necessaria cultura della diversità. L’arte scenica e il gioco teatrale diventano studio e approfondimento di culture considerate ‘diverse’ o ‘altre’. Lo studente viene guidato alla consapevolezza di una propria capacità espressiva, alla creazione di una scrittura scenica e all’incontro con lo ‘straniero’. Il palcoscenico diventa spazio di confronto, in cui barriere e pregiudizi vengono abbattuti. Materiale di studio e di spunti artistici sono state appunto le culture dell’area mediterranea, balcanica, medio-orientale, asiatica e africana: cioè la letteratura, la musica, il cinema, le leggende, le storie di popoli e di minoranze a noi vicini. Ospiti ancora sconosciuti, eppure compagni di scuola. Ogni gruppo di studenti ha lavorato su una particolare area culturale e geografica, con logica attenzione alla realtà delle comunità locali”. Il progetto teatrale, apertosi con una conferenza tenuta da Moni Ovaia, intellettuale cosmopolita oltre che grande uomo di teatro, è stato affiancato da una sezione dedicata al cinema e curata da Giorgia Basili. Gli studenti hanno visto e commentato film di autori importanti come il bosniaco Emir Kusturica, l’iraniano Mohsen Makmalbahaf, l’indiana Mira Nair e il senegalese Djibril Diot Mambety.
TM6 - TeleMacerata
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