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Con 16 voti favorevoli e 12 contrari il Consiglio comunale ha approvato ieri sera il bilancio di previsione per il 2003 e il piano triennale degli investimenti. Il documento di programmazione per l’anno in corso ammonta complessivamente a 73.774.481,32 euro, di cui 27.922.333,85 destinati alla spesa corrente e 24.860.985,06 agli investimenti. Per quanto riguarda le entrate, quelle tributarie sono stimate in 19.996.453,47 euro, quelle derivanti da contributi e trasferimenti da Stato, Regione e altri enti pubblici in 5.686.308,84 e quelle extratributarie in 4.572.881,38. Queste, invece, le voci di spesa corrente contenute nel documento di programmazione economica: funzioni generali di amministrazione, gestione e controllo (7.716.220,91 euro); giustizia (91.316,11); polizia locale (1.217.965,64); istruzione pubblica (3.436.099,73); cultura (961.144,83); sport (546.900,52); turismo (277.405,54); viabilità e trasporti (2.943.805,21); gestione del territorio e dell’ambiente (6.479.031,80); settore sociale (2.834.608,94); funzioni nel campo dello sviluppo economico (249.835,50); funzioni relative a servizi produttivi (1.167.999,12). Tra le principali opere pubbliche inserite nel piano triennale ricordiamo, per il 2003, la sistemazione di corso Umberto, il recupero delle palazzine Liberty del Lido, il restauro del muro del “Pincio” e l’acquisto dell’edificio delle suore domenicane. Dopo la relazione dell’assessore alle Finanze Pierpaolo Borroni è iniziato un lunghissimo dibattito, protrattosi fino alle 5,30 di questa mattina. Con il bilancio sono stati approvati tre emendamenti, due presentati dalla maggioranza e uno dall’opposizione. Tra i primi, quello basato sul maggiore introito derivante dall’aumento dello 0,7 per mille dell’aliquota Ici sulla prima casa e quello relativo ad una variazione del programma delle opere pubbliche. Sulla base della proposta dell’opposizione, invece, la quota in precedenza destinata alla spesa per l’affitto dell’edificio delle suore Domenicane, che sarà acquisito dal Comune, andrà ad incrementare di circa 12.000 euro i fondi da destinare all’assistenza domiciliare per portatori di handicap. Per il sindaco Erminio Marinelli quello approvato questa notte è “un bilancio che si inserisce nel progetto di continuità sul fronte delle opere pubbliche avviato dall’Amministrazione nel 1995”. “Se è vero che la capacità di contrarre mutui oggi è ridotta – ha detto il primo cittadino – ciò è dovuto anche al fatto che dal ’96 ad oggi sono state realizzate opere per 145 miliardi di vecchie lire, tra le quali ci sono scuole, teatri, infrastrutture, reti idriche e fognarie. Investimenti che la dicono lunga sul lavoro realizzato. Quello approvato è un bilancio rigoroso, che tiene conto dei servizi essenziali, come il settore sociale, i servizi socio – educativi, la cultura ed altro. Un punto fondamentale è il recupero dell’evasione Ici, sul quale contiamo molto e che dovrebbe consentire di riportare nelle casse comunali circa 1 milione di euro. L’aumento dello 0,7 per mille dell’aliquota per l’abitazione principale, che del resto ci fa tornare all’imposta in vigore nel 1995, si è reso inevitabile per poter mantenere e garantire determinati servizi ai cittadini. Anche il rincaro della Tarsu, nella misura del 6 –7%, è stato necessario per consentire al Comune di adeguarsi alla legge. Del resto questa Amministrazione non ha applicato l’aliquota massima dell’addizionale Irpef, che pure avrebbe garantito un introito di circa 8 miliardi di lire in quattro anni”. Di altro avviso l’opposizione. Per il capogruppo Ds Giorgio Berdini “l’Amministrazione non ha preso atto di una situazione complessa e difficile, che avrebbe imposto un bilancio di rigore. Invece è stato approvato un bilancio che porterà alla città più tasse, meno servizi e meno opere, grazie ad una capacità di mutuare praticamente inesistente”. “Non si intravede – ha aggiunto Berdini – una programmazione seria né un minimo di cautela in previsione del pericolo di tagli al Fondo unico per le spese sociali, che per questo Comune risulterebbero dannosissimi”. Di “bilancio sofferente” ha parlato il capogruppo della Margherita Giorgio Palombini, che nel documento approvato vede “difficoltà di gestione e programmazione”. “Si richiedono sacrifici ai cittadini aumentando le tasse – ha detto Palombini – ma non si ha il coraggio di tagliare servizi non essenziali. Dispiace, a questo proposito, che dei 19 emendamenti proposti dall’opposizione, quasi tutti in favore del settore sociale, soltanto uno sia stato accolto. Eppure la situazione non sembra consentire spese troppo allegre”. Per Marco Scalabroni (Rifondazione Comunista) quello presentato è “un bilancio strutturalmente debole, in quanto si affida ad entrate di carattere straordinario come gli oneri di urbanizzazione e l’alienazione di immobili e su un aumento del recupero tributario aleatorio e vago”. “L’aumento delle tariffe – ha detto il capogruppo di Rc –non lascia intravedere nulla di buono per il futuro. Anzi, è prevedibile un ulteriore aggravio fiscale per i cittadini nei prossimi anni”. Nella stessa seduta l’assemblea consiliare ha approvato anche, con 18 voti favorevoli e 12 contrari, il bilancio dell’azienda municipalizzata Cultura e Spettacolo. Il movimento finanziario, in questo caso, è pari a poco meno di 1 milione di euro. Il disavanzo preventivo di circa 75.000 euro viene compensato con il contributo del Comune in conto esercizio, che consente di coprire la differenza tra costi ed entrate. Nel corso del dibattito si è parlato anche della veste giuridica che la stessa municipalizzata dovrà acquisire in futuro. Tra le ipotesi emerse, quella dell’azienda speciale, che secondo il direttore Alfredo Di Lupidio consentirebbe, oltre che l’autonomia imprenditoriale, di modificare successivamente la stessa figura giuridica a seconda delle esigenze. Convinto dell’utilità di tale soluzione si è detto anche Giuseppe Salvucci (An), secondo il quale la municipalizzata deve avere, accanto alla valenza culturale, anche quella economica, in quanto “non è vero che con la cultura si può soltanto rimettere”. In questo modo, secondo il consigliere di An, l’azienda potrebbe vivere autonomamente, senza gravare sul bilancio del Comune. Per il diessino Leonardo Malaspina, invece, la forma migliore sarebbe quella dell’istituzione, che ben si adatta, a suo avviso, al carattere precipuamente culturale dell’azienda. Per quanto riguarda l’attività del 2003 verranno riproposte iniziative quali la rassegna estiva “Civitanova Arte”, “Civitanova Poesia”, Civitanova Video, accanto ad appuntamenti ormai fissi come “Civitanova Danza”, giunta alla decima edizione, ed altre manifestazioni di spettacolo. Dal punto di vista del bilancio va detto che, per quanto riguarda il cinema, nel 2002 si è registrato un decremento del 17% nelle presenze, pari a circa 12.000 spettatori in meno rispetto all’anno precedente. Ciò è dovuto soprattutto, come si legge nella relazione allegata al documento finanziario, alla minore disponibilità di film sul mercato e alla concorrenza delle multisale. Buone notizie, invece, sul fronte del teatro: nella stagione 2002-2003 sono stati venduti circa 990 abbonamenti, circa il 40% in più dell’anno precedente.
TM6 - TeleMacerata
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