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Il Presidente della Regione Marche Vito D’Ambrosio ha partecipato oggi, presso il Teatro Lauro Rossi di Macerata, alla cerimonia per i festeggiamenti dei cento anni della fondazione della Camera del Lavoro di Macerata. Il Presidente D’Ambrosio, esaltando il valore che il movimento sindacale ha immesso nella storia del nostro paese, valore costituito dai diritti del lavoro e per il lavoro, ha affermato che oggi lo scenario politico sembra riproporre in modo inquietante le condizioni che cento anni fa fecero nascere le camere del lavoro. Oggi come allora, il divario sociale si approfondisce, aumenta la distanza tra i soggetti forti e i ceti deboli della società, e questo anche nei paesi sviluppati. Proprio oggi, mentre un ministro del nostro governo annuncia una consistente riduzione della pressione fiscale per le fasce alte di reddito, un altro ministro dello stesso governo ci comunica un drammatico taglio di quasi il 50% del fondo nazionale per il sostegno sociale alle fasce deboli del paese. Dunque, ha detto D’Ambrosio, ci troviamo a sostenere due modelli del tutto distanti di società: noi vogliamo difendere e consolidare il nostro welfare solidaristico, universalistico mentre il governo lavora tenacemente all’affermazione del più duro liberismo. Lo stesso vale per il modello di organizzazione amministrativa per cui ci battiamo: il nostro federalismo solidale, ha detto D’Ambrosio, deve saper affrontare e respingere i guasti sociali che la devolution senza regole di Bossi provocherebbe nella società italiana. Se abbiamo chiaro questo quadro, ha continuato il Presidente, se siamo consapevoli dell’essere dalla stessa parte nel difendere e sostenere questa idea del mondo e della società, il confronto di merito sulle questioni, le nostre relazioni sindacali, possono essere le più aspre e complesse, perché sapremo comunque individuare il terreno comune per affrontare e risolvere le questioni. Ultimo tema, quello della guerra, alla vigilia della grande manifestazione di Roma. Il Presidente D’Ambrosio ha concluso ricordando i suoi tre no, pronunciati in Consiglio regionale: No per l’articolo 11 della Costituzione italiana; No perché la guerra preventiva è un’aberrazione giuridica, la fine del diritto internazionale; No perché la guerra provocherebbe solo vittime innocenti e finirebbe, com’è già accaduto, per rafforzare il dittatore Saddam. Su questo tema, come si vede, ha concluso D’Ambrosio, siamo in sintonia.
TM6 - TeleMacerata
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