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Macerata, mercoledì 27 novembre 2002
Consiglio, nuove competenze per l'Apm e nuovo consorzio per i rifiuti

Pubbliche affissioni e trattamento biologico dei fanghi di depurazione. Queste le nuove competenze acquisite ieri dall'Apm e integrate nello statuto dell'azienda pluriservizi maceratese. Lo ha stabilito l'assise comunale nella seduta di ieri con 18 voti a favore (maggioranza più il Comitato Menghi) e nove astensioni (Fi, An, Ppe, Ccd-Cdu).
Si tratta semplicemente di un ampliamento delle competenze dell'Apm che somma alla gestione delle già esistenti svariate ed eterogenee competenze, quali distribuzione acque, gas, trasporti pubblici, realizzazione aree sosta e così via, altri adempimenti, come appunto il servizio di pubbliche affissioni con la riscossione dei relativi diritti, svolto finora dal Comune. Previste nel nuovo articolo 4 dello statuto dell'azienda anche la gestione di non meglio precisati servizi pubblici locali "di rilevanza industriale" e "privi di rilevanza industriale".
Astenuta Alleanza nazionale che ha lamentato, per bocca del suo capogruppo, Pierfrancesco Castiglioni, l'eccessiva genericità del nuovo testo dello statuto: "Perché questa modifica? Gli obiettivi sono poco chiari e il presidente dell'Apm dovrebbe venire a spiegarci i suoi contorni". Positivo invece il commento del capogruppo dei Ds, Romano Carancini secondo cui la delibera "rafforza l'Apm e manifesta l'intenzione dell'azienda di mettersi in discussione per essere protagonista nel libero mercato".
Il Consiglio ha poi approvato, con 22 voti a favore (maggioranza, Ppe e Gian Mario Maulo de I Democratici), 7 contrari (An, F.I. e Comitato Menghi) e un'astensione (Carlo Babini de I Democratici) la delibera inerente allo statuto e alla convenzione del costituendo Consorzio obbligatorio dei Comuni (Consmari) appartenenti all'Ambito territoriale ottimale per il trattamento e smaltimento dei rifiuti così come previsto dal Piano provinciale dei rifiuti. Consorzio che di fatto andrà a sostituire l'attuale Consmari.
Nello schema di convenzione, tra le altre cose, viene stabilito che l'organizzazione deve assicurare uguale cura e attenzione a tutti gli enti partecipanti, livelli standard di qualità del servizio omogenei ed adeguati alla necessità degli utenti e di affidare le attività di smaltimento e trattamento dei rifiuti urbani e assimilati, nelle forme previste dal decreto legislativo 267/2000, ad un unico soggetto in regime di privativa.
Per quanto riguarda, invece, lo statuto del Consorzio intercomunale, in esso vengono stabilite le finalità dell'organismo stesso, le sue funzioni, le quote di partecipazione, la tutela dei diritti degli utenti, le competenze del Consiglio di amministrazione, la struttura degli uffici e così via. Prima del dibattito la consigliera Anna Menghi ha richiesto la sospensiva della delibera da lei stessa dichiarata illegittima, "in quanto contrastante con il principio di liberalizzazione del servizio (espletamento di gare) previsto e disciplinato dall'articolo 35 della legge nazionale 448/2001 che andrebbe a superare la legge regionale 28/1999, che invece prevede regime di privativa limitatamente alla fase di smaltimento dei rifiuti". La richiesta, messa ai voti secondo regolamento, è stata comunque respinta.
Punto fonte di critiche da parte dell'opposizione in merito alla inopportunità di procedere a modifiche allo statuto nella sua fase conclusiva ("e per di più con il Comune di Macerata che sta procedendo in ritardo alla deliberazione dello statuto") e oggetto di un emendamento presentato dalla maggioranza, dal Ppe e da Maulo, ha riguardato l'art. 5 dello schema di statuto il quale, in tema di quote di partecipazione, stabilisce come ciascun Comune partecipi all'assemblea e vi eserciti le prerogative di voto, in misura proporzionale alle quote di partecipazione determinate in base alla media dei quantitativi di rifiuti gestiti dal Comune, in regime di privativa negli ultimi due anni precedenti l'esercizio finanziario di riferimento. Quindi, più elevata sarà la quantità di rifiuti conferita (e quindi prodotta), dal Comune, maggiore sarà il potere di partecipazione dell'ente in sede decisionale. Ma questo disposto normativo sembra porsi in contrasto con l'obiettivo del decreto Ronchi che invece persegue la finalità della riduzione della produzione dei rifiuti.
Da qui l'emendamento approvato (21 voti a favore: maggioranza, Ppe e Maulo; 7 contrari: An, F.I. Cdu-Ccd e un'astensione, Babini de I Democratici) con il quale in sostanza si stabilisce che le quote di partecipazione di ogni Comune risultino proporzionalmente commisurate al numero dei suoi abitanti convenzionali (consentendo comunque ai Comuni sotto i mille abitanti di avere una quota) e che gli abitanti stessi concorrano alle spese del Consorzio in relazione ai rifiuti conferiti e ai servizi usufruiti.
L?altro emendamento presentato dalla maggioranza, dal Ppe e da Gian Mario Maulo de I Democratici e approvato (21 voti a favore: maggioranza, Ppe e Maulo, 7 contrari An, F.I. Ccd-Cdu, un'astensione, Babini) ha riguardato alcune modifiche da apportare agli articoli 5 e 26 dello statuto e l'attuazione delle disposizioni della legge regionale 28/99 alla luce delle variazioni previste dall'articolo 35 della legge 48/2001 e dalle disposizioni normative europee in materia di separazione tra proprietà e gestione.
D?altra parte i due emendamenti, secondo i capigruppo della maggioranza, hanno l'obiettivo di fornire indicazioni in merito alle modifiche da apportare allo statuto da parte dell'assemblea del Consorzio, che in una sua riunione ha convenuto sull'opportunità di apportare delle modifiche in modo particolare riguardo all'articolo 5, mentre l'emendamento alla delibera richiama la necessità di meglio adeguare lo statuto alla normativa nazionale ed europea.
La settimana consiliare prosegue e si conclude domani pomeriggio con la discussione di numerose mozioni e ordini del giorno.

TM6 - TeleMacerata

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