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“Il disastro ambientale in Spagna – ha detto il presidente della Giunta regionale, Vito D’Ambrosio, al Convegno di Parco Produce organizzato dall’Assessorato all’Ambiente sul tema ‘Il sistema delle aree protette marchigiane, una sfida per lo sviluppo’ – ci fa riflettere sull’importanza del problema ambiente e sul futuro del Pianeta. Lo sviluppo sostenibile non é più rinviabile e questa vicenda dimostra quanto sia di rigore il controllo. Questi sono fra i temi conduttori della politica regionale nella passata e presente legislatura. Abbiamo scelto una via mediana fra un ambiente ‘ingessato’ e uno sviluppo economico non compatibile, individuando punti forti che vanno ribaditi ponendo al centro la questione ambientale e la tutela delle biodiversità. Tutto ciò, pur nella mancanza di fondi. Un problema che risolveremo mettendo in campo tutte le risorse: comunitarie, statali, regionali e locali. Abbiamo fatto un cammino serio e tranquillo, i risultati sono la vivacità dei parchi e delle scelte marchigiane in un settore dove le proposte emerse da territorio e Associazioni ambientaliste delle Marche sono punto di riferimento nazionale, come nel caso di APE (Apennino Parco d’Europa) o CIP (Coste italiane protette).” “Le aree protette – ha aggiunto l’assessore Luciano Agostini, più volte chiamato in causa per la competenza in tema di bilancio regionale – sono l’unico settore che di fatto non ha subito tagli sulla spesa corrente 2002. Avevamo posto la condizione che le somme a disposizione dei parchi venissero effettivamente spese, contrariamente al passato. Di fronte alla dimostrazione positiva, non ci sottraiamo all’impegno, pur dovendo amministrare una difficilissima situazione complessiva dei trasferimenti statali che penalizza le Marche.” D’Ambrosio ha spiegato che la Finanziaria nazionale, se non cambia, sottrarrà alle Marche ben 80-85 milioni di euro: il 20% della spesa corrente.”Ciononostante il 50% delle risorse del Piano rurale è destinato a misure agroambientali – ha precisato Agostini -, ben 250 miliardi di lire legati all’economia delle aree protette e più in generale del settore ambientale.” Al Convegno era presente l’Assessore regionale al Turismo, Lidio Rocchi, che ha sottolineato l’esigenza di coinvolgere i cittadini delle zone dove sono collocati i parchi.” Nel nostro Paese non sono aree isolate e molta gente vive delle risorse che quel territorio può dare. Noi crediamo allo sviluppo sostenibile, quanto più se significa qualità nell’offerta turistica che il mercato internazionale chiede e sulla quale stiamo lavorando a livello di promozione. Diamo priorità non a nuovi immobili turistici, ad esempio, bensì al recupero di quelli esistenti, per evitare strutture incompatibili con l’ambiente.” Il turismo marchigiano è cresciuto del 9% anche grazie alla valorizzazione dell’entroterra e contribuisce di fatto a creare energie pubbliche e private a supporto della tutela delle biodiversità presenti in quei territori. Agli spunti polemici e alle stimolazioni rivolte alla Regione Marche sull’impegno finanziario per le aree protette, Agostini ha risposto che “Sarebbe sbagliato massificare tali messaggi, perché i livelli e i comportamenti della politica non sono tutti uguali. Come è emerso alla Conferenza nazionale delle Aree protette, dove, di fronte alle scelte del Ministro Matteoli definite inaccettabili e economicistiche dagli ambientalisti e dagli enti locali, la posizione e la politica della Regione Marche sono state salutate fra le poche attente all’ambiente e alle aree protette. Il mancato trasferimento di fondi statali ha riflessi su tutta la quotidianità e solo la straordinaria crescita del PIL marchigiano consente livelli di tenuta.” “Dobbiamo rilanciare con forza idee di sviluppo nelle aree interne non legate a slogan – ha anche detto D’Ambrosio –: questo è l’impegno per la seconda parte della legislatura.”
TM6 - TeleMacerata
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