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“Più che esprimere l’esigenza di figure professionali nuove, le aziende della provincia di Macerata sembrano chiedere più elevate professionalità a tutti i livelli: nell’area della formazione post-obbligo scolastico, nell’area dei diplomi tecnici e in quella della formazione professionale post-diploma”. E’ questa una delle conclusioni più importanti emerse dall’indagine sulla “Domanda di professionalità” che una società specializzata (la “Sida srl”) ha condotto per conto della Provincia di Macerata fra le imprese del territorio. Dopo aver selezionato un campione di 315 aziende, i consulenti della società di servizi hanno distribuito un questionario per riuscire a capire quali fossero i fabbisogni formativi della realtà imprenditoriale locale. Nella sala convegni dell’ex Hotel Marche a Tolentino, sono stati resi noti i risultati della ricerca nel corso di una tavola rotonda cui hanno partecipato, fra gli altri, l’assessore regionale Marcello Secchiaroli e l’assessore provinciale alle politiche formative e del lavoro, Carla Monachesi. “Il problema di fondo – ha spiegato Giovanni Piccioni, rappresentante della ‘Sida srl’ – è quello di selezionare e riqualificare i programmi e gli interventi del sistema formativo, di finalizzarli alle nuove vocazioni e alle effettive esigenze del mondo produttivo che si avvia a diventare sempre più ricco di intelligenza e sempre più evoluto in termini di prestazioni e di competenze”. Dal questionario emerge innanzi tutto, che il 61,90 per cento del campione dichiara l’intenzione di provvedere a nuove assunzioni nel periodo 2002-2004. Le aree o le funzioni aziendali che verranno potenziate sono soprattutto quattro: produzione (nel 90 per cento dei casi); amministrazione e controllo di gestione (2,78 per cento); marketing, commerciale, vendite (3,69 per cento); ricerca, sviluppo, progettazione e industrializzazione (2,24 per cento). Per le figure dirigenziali le imprese chiedono subito un’esperienza specifica, mentre per i tecnici e gli operai puntano spesso a una formazione in azienda successiva all’assunzione. Questo perché gli operatori trovano difficoltà nel reperire sul mercato le figure professionali ricercate. Difficoltà dovute - come evidenzia l’indagine - a tre fattori: la reperibilità, appunto; la disponibilità; la scarsa professionalità. Le conoscenze di cui è avvertita maggiormente la carenza sono quelle legate alla padronanza nelle lingue, all’uso delle tecnologie informatiche, alla conoscenza degli aspetti organizzativo-gestionali. Da qui, la grande attenzione verso l’attività di formazione. Il 37,46 per cento delle aziende intervistate ritiene di dover programmare e realizzare corsi di formazione per i propri dipendenti (specie gli impiegati e gli operai qualificati), ai fini di una loro riconversione, riqualificazione o aggiornamento. Fra i corsi più richiesti dagli interlocutori sottoposti al questionario ci sono quelli di informatica; lingue; tecniche di gestione della produzione; merchandising; elementi contabili; aspetti fiscali-gestionali-finanziari; vendita; finanziamenti comunitari; marketing e comunicazione; Internet e commercio elettronico; progettazione Cad-Cam; normative della sicurezza.
Tm6 Telemacerata
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