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“L’unica soluzione al problema dei danni causati dai cinghiali è l’abbattimento, parziale in alcune zone, totale in altre”. Dinanzi a un’infuocata platea di duecento agricoltori e a una lista di devastazioni che diventa sempre più lunga, il presidente della Provincia di Ancona, Enzo Giancarli, e quello di Coldiretti Ancona, Maurizio Monnati, si sono dichiarati d’accordo sulla necessità di sanare una volta per tutte la piaga inferta ai coltivatori dorici dagli animali selvatici. Salvaguardando il reddito e la vita delle imprese che operano sul territorio, senza per questo calpestare la dignità di un hobby, la caccia, che affonda le radici nelle stesa storia contadina. Il problema, che rischia, infatti, di acuire sempre più le tensioni e gli attriti tra cacciatori, enti pubblici e imprenditori agricoli, è stato esaminato ieri nel corso di un convegno svoltosi a Serra San Quirico, presso il teatro Santa Maria del Mercato. Un’occasione voluta e promossa dalla Coldiretti dorica, per confrontarsi sui vari aspetti della questione e, soprattutto, per discutere dello studio specifico sulla “pianificazione e gestione faunistico venatoria degli ungulati in provincia di Ancona”, commissionato dalla Provincia, dietro la spinta delle organizzazioni professionali. “Uno studio che – ha chiarito lo stesso Presidente Giancarli, accompagnato per l’occasione dall’assessore provinciale alla caccia, Stefano Gatto - è aperto ad ogni osservazione, a ogni critica costruttiva e che è un passo ulteriore verso il conseguimento di un obiettivo comune: far sì che i lavoratori della terra non debbano più subire danni così consistenti”. “Con la speranza – ha aggiunto Monnati – che possa rappresentare uno strumento utile a risolvere una situazione che si sta facendo sempre più difficile. Non solo per i gravi danni causati alle colture, ma anche per gli incidenti che questi ungulati stanno causando sulle strade della provincia. Senza dimenticare che una corretta regolamentazione del numero di cinghiali gioverà a salvaguardare l’ambiente e le altre specie”. Nel corso dell’incontro non sono mancati momenti di tensione, subito stemperati. “Litigare non serve a nulla – ha rimarcato Monnati -, poiché il problema potrà essere risolto solo se tutti gli ‘attori’, ovvero imprenditori, cacciatori ed enti, collaboreranno assieme”.
TM6 - TeleMacerata
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