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Domenica 9 novembre 2008, ore 18 alle Sale Napoleoniche di Palazzo Parisani Bezzi Opera Aperta 2008 con l’Accademia della Libellula Sarà La Dirindina di Domenico Scarlatti, un intermezzo buffo in due atti, con il libretto di Girolamo Gigli ad inaugurare la Stagione teatrale e musicale della Città di Tolentino. L'Intermezzo napoletano settecentesco si differenzia dai precedenti modelli, quello veneziano soprattutto, per la sua tendenza più dichiaratamente parodistica e grottesca. L'abolizione delle scene comiche nel teatro veneziano del secondo seicento aveva dato grande impulso alla diffusione del genere Intermezzo, ma l'uso di infarcire le rappresentazioni operistiche con elementi a loro volta spettacolari, dal carattere certamente non omogeneo rispetto alla trama principale, risaliva addirittura all'epoca tarda del Rinascimento. Se sul finire del sec. XVII le parodie riguardavano prevalentemente il mondo pastorale e bucolico, ossessivamente presente nel melodramma italiano del periodo, o il mondo teatrale tout court (come appunto La Dirindina di Girolamo Gigli, musicata da D. Scarlatti, o il metastasiano Impresario delle Canarie), l'Intermezzo napoletano del settecento ha come protagonista preferita la figura della giovane ma scaltra fanciulla dalle umili origini che riesce con mille sotterfugi ad acquisire una posizione sociale di maggior prestigio e, perchè no, anche a realizzare i suoi progetti amorosi. Accade quindi che la stessa servetta che nel melodramma serio si limitava ad ascoltare le confidenze della padrona, si prende una inaspettata rivincita dominando incontrastata la scena dell'Intermezzo comico. Utilizzando in maniera caricaturale gli stessi vezzi delle padrone, le protagoniste dell'Intermezzo raggirano tronfi benestanti mettendone in ridicolo le smanie amorose. Sotto l'aspetto più squisitamente musicale, l'agile struttura dell'Intermezzo ha permesso a molti compositori soluzioni geniali nella loro apparente semplicità. Proprio questa caratteristica colpì les philosophes d'oltralpe quando, era l'anno 1752, assistettero alla riproposta parigina de La serva padrona presso l'Académie Royale de Musique. Venendo alla vicenda narrata ne La Dirindina, sono diversi gli spunti offerti dal libretto del toscano Girolamo Gigli, dall’aperta avversione verso il mondo un po’ retrivo e bacchettone rappresentato da alcuni settori dell’apparato sociale dell’epoca (D. Carissimo ne è una esemplare caricatura), all’ambigua inclinazione sessuale del musico Liscione, all’arrivismo sfrenato della poco dotata apprendista cantatrice Dirindina. Questi elementi, sapientemente elaborati nel libretto del Gigli, trovano nella musica di Domenico Scarlatti una efficace amplificazione, pur nell’estrema semplicità dei mezzi sonori impiegati (un piccolo nucleo di archi a tre parti, l’immancabile basso continuo, tre sole voci), con una scrittura sobria ma capace di scandagliare a fondo e mettere in evidenza ogni situazione e ogni sfumatura caratteriale dei tre personaggi. La Dirindina emerge come una prova tra le più riuscite del compositore e virtuoso figlio del grande Alessandro, come testimonia la fortuna che questo lavoro conobbe dagli esordi a tutt’oggi. Opera Aperta, il Festival di Opere buffe dal settecento ai giorni nostri, è giunto alla quinta edizione sotto la direzione artistica di Cinzia Pennesi, organizzato da Accademia della libellula con i Comuni di Tolentino, Corridonia e Pollenza, sostenuto dall’ Assessorato alla cultura della provincia di Macerata. Opere divertenti pensate per i nostri piccoli Teatri e con una programmazione coerente alla storia del Teatro stesso: “La Dirindina” di Domenico Scarlatti, tra l’altro, onorerà la memoria del Velluti, ultimo sopranista della storia, poichè tra i personaggi vi sarà proprio la voce particolare di Marco Di Nicola, sopranista nel ruolo di Liscione. Nei panni della protagonista il noto soprano Stefania Donzelli e nelle vesti del burbero Don Carissimo Lucio Mauti. Dirige David Taglioni che proprio a Corridonia vive ed è conosciuto oltre che come direttore d’orchestra anche come ottimo violinista. La regia è di Gianni Gualdoni. La presentazione dell’ Opera sarà a cura di Andrea Foresi. Costumi Arianna.
Comunicato stampa
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