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Oltre 1.300 autori, più di 1.400 monografie, 224 riviste, 271 materiali d’archivio, quasi 1.500 articoli o contributi in monografie, 33 biblioteche censite. Sono questi i numeri che “fotografano” la consistenza del sito internet del progetto “Testimonianze dialettali nel maceratese”, messo in rete dall’università di Macerata all’indirizzo http://reti.unimc.it/dialetto. Ma quelle cifre sono anche la sintesi della gran mole di lavoro portato avanti, ormai dal 2001, da chi ha ideato e curato questo progetto di ricerca, censimento e catalogazione dedicato alle diverse forme del dialetto sviluppatesi nella provincia di Macerata. I protagonisti sono il Dipartimento di Ricerca linguistica, letteraria e filologica dell’ateneo di Macerata, le Comunità montane dei Monti azzurri di San Ginesio e delle Alte valli del Potenza ed Esino di San Severino e l’assessorato ai Beni culturali della Provincia di Macerata. Ed è proprio nella sede della Provincia che si è svolta la conferenza stampa di illustrazione del sito, di quanto è stato fatto finora e su quali obiettivi punta ora il progetto. Vi hanno partecipato l’assessore Donato Caporalini, i docenti dell’università di Macerata Diego Poli e Daniele Maggi, i responsabili del sito e dell’attività progettuale Agostino Regnicoli e Marina Pucciarelli. Il lavoro compiuto in questi cinque anni è davvero notevole e ha interessato prevalentemente il territorio della Comunità montana delle Alte valli del Potenza ed Esino e, in parte, quelli della città di Macerata e della Comunità montana dei Monti azzurri. Lo scopo è quello della riscoperta e salvaguardia del patrimonio librario pubblico e privato dedicato al dialetto (o scritto in dialetto) e alla letteratura dialettale. Oltre al sito è stata già pubblicata pure un’antologia di testi letterari dialettali prodotti nelle varietà della Comunità montana delle Alte valli del Potenza ed Esino (titolo: “Lì comincia una vallata che pare un budèllu…”, presentata ad agosto a Esanatoglia) ed è stata avviata la catalogazione di registrazioni di dialetto parlato, letto e spontaneo. Il progetto, per l’annualità 2006-2007, prosegue in particolare nel territorio della Comunità montana dei Monti azzurri con ricerche sul campo, compilazione di un’altra antologia di testi dialettali legati a questo territorio e aggiornamento del sito con tutti i materiali raccolti e catalogati. Nel corso della conferenza stampa è stata sottolineata anche l’importanza del coinvolgimento delle scuole, luoghi in cui “un tempo il dialetto veniva tenuto fuori dalla porta per far sì che l’italiano divenisse la lingua di tutto il Paese, ma in cui oggi il dialetto può essere riscoperto e salvato da un progressivo e definitivo abbandono”.
Comunicato Stampa
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